Nonostante questo bolide sia stato parecchio luminoso,
risulta essere stato avvistato solamente da tre osservatori, tutti situati in Italia centrale. Probabilmente l'ora
già tarda ha limitato i testimoni ai soli astrofili attivi.
Purtroppo i dati osservativi disponibili sono tutti visuali. Le postazioni di Frasso e Artena si sarebbero trovate
vicine alla meteora, quella di Capracotta in Molise invece a oltre un centinaio di km di distanza.
Nessuno degli osservatori ha visto iniziare effettivamente la meteora. Da Capracotta e Frasso è stato osservata
bene solo la parte finale, da Artena l'oggetto è stato avvistato probabilmente poco dopo il suo transito
in prossimità dello zenit. Comunque tutti gli osservatori hanno indicato punti intermedi con cui fissare
la direzione della meteora.
Combinando i dati per ora a disposizione si sono ottenute le seguenti indicazioni. Il bolide è risultato
provenire da un'area radiante apparente in PEG/PSC. Sarebbe apparso sopra l'area metropolitana di Roma con direzione
all'incirca SudEst > NordOvest (Azimut N_119°), entrando nell'atmosfera con un'angolazione di circa 45°
e percorrendo in pochi secondi un tragitto di circa 58 km.
Nella mappa è indicata grosso modo la proiezione preliminare del percorso atmosferico del bolide.
Sono state dedotte un'altezza di probabile accensione di 110 km, proprio sui cieli dell'osservatore di Artena,
e un'altezza di spegnimento di 69 km sui cieli a NordOvest di Roma all'altezza del Grande Raccordo Anulare.
Queste sono le risultanze che paiono al momento più attendibili sulla base delle tre osservazioni considerate,
risultanze che ovviamente potrebbero modificarsi sulla base di ulteriori dati.
Per qualsiasi testimonianza in proposito e/o qualsiasi dato osservativo, contattare la UAI-Sezione Meteore, all'indirizzo
e-mail sotto riportato.
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