Meteore veloci, colorate e luminose (mediamente r=2.7), spesso con scia persistente
(30%). Frequenza sostenuta per più giorni con fluttuazioni, sdoppiata nella zona centrale. Il radiante delle
eta Aquaridi, osservabile dalle 4h in poi, resta molto basso sull'orizzonte (circa +25° alle 5h). I
dati radio indicano un radiante probabilmente sdoppiato
con differenti velocità delle meteore. La
notte del 5/6 maggio di maggiore attività quest'anno sarà
favorevole all'osservazione,
data l'assenza del disturbo lunare. Purtroppo però quando
è attesa la maggiore attività il radiante sarà ancora
parecchio sotto l'orizzonte.
Egal,
Wiegert e altri hanno pubblicato un interessante
articolo sull'attività delle Orionidi e delle eta
AQR, legate come è noto alla cometa di Halley. Nell'articolo
gli autori, considerate le influenze gravitazionali
di Giove, prevedono un potenziale outburst delle
eAQR (120-160 meteore/h) il 5 maggio 2024 intorno
alle ore 8 UTC, connesso con la scia di particelle
rilasciate della cometa soprattutto nel 985 aC e
in forma minore nei passaggi del 835, 1058 e 314
aC. Purtroppo l'exploit, se ci sarà, sarà
per noi nelle ore diurne, rilevabile solo nel dominio
radio. Sarà il caso ad ogni modo di tenere sotto
controllo la frequenza delle meteore nelle poche
ore notturne in cui è osservabile l'area radiante.
E' sicuramente la più importante corrente meteorica di maggio, attiva
fino a quasi fine mese. Legata ai residui lasciati migliaia di anni fa dalla cometa Halley, produce il maggior
numero di meteore intorno al 5/6/7 maggio. Dalle nostre latitudini l'osservazione risulta deludente, perchè
il radiante resta sempre parecchio basso sull'orizzonte e di conseguenza il numero delle meteore si rivela molto
contenuto.
Alle latitudini australi, dove il radiante invece raggiunge quasi lo zenit, le Eta Aquaridi si rivelano tra le
correnti più ricche di meteore, ai livelli delle Perseidi o Geminidi. Qui mediamente il loro numero resta
al di sopra delle 35 meteore/hr per alcuni giorni con un picco acuto di poche ore, spesso sdoppiato e confuso.
Proprio grazie alle osservazioni dall'emisfero sud è stata evidenziata l'esistenza di due grossi addensamenti
di particelle, sei anni prima e sette anni dopo il passaggio della Halley, che hanno fatto quasi triplicare la
frequenza usuale delle meteore.
Dalle nostre postazioni è possibile vedere le Eta AQR solamente in una fascia ristretta di tempo, da quando
il radiante sorge dall'orizzonte fino all'inizio del crepuscolo mattutino. Le regioni meridionali italiane godono
di oltre un'ora utile di osservazione, dato che il radiante all'inizio del crepuscolo supera i 20° di altezza,
mentre le regioni del centro Italia, e ancor peggio quelle settentrionali, restano proporzionalmente con peggiori
circostanze di visibilità del radiante.
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