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Un meteorite “di spiaggia”: il caso Scalea (Cosenza)

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L’11 settembre 2024, ore 12:34 locali, un piccolo corpo roccioso è caduto sulla spiaggia di Scalea (CS), a pochi metri da un testimone che ne ha documentato la presenza in situ e ha raccolto sia il frammento sia sabbia di contesto in contenitori separati. Il campione è stato poi sottoposto a indagini presso Meteocert (Sistema Museale di Ateneo – Univ. di Firenze, Museo “La Specola”). I risultati preliminari sono stati presentati al congresso SIMP–SGI 2025 (Padova) nell’abstract: Moggi Cecchi V., Pratesi G., Cuppone T., Shehaj X., “A new italian meteorite from Scalea, Cosenza: description and preliminary data”Abstract Book (PDF).

1) Osservazioni macroscopiche

  • Morfologia e dimensioni: ~7 × 4 cm, massa ~190 g; clasto sub-ovoidale con crosta di fusione bruno-scura quasi continua, diffusa microfessurazione termica.
  • Orientazione/ablazione: su un lato si osservano striature parallele e superficie parzialmente riamalgamata, compatibili con ablazione direzionale; la forma globalmente arrotondata suggerisce un corpo a bassa area-to-mass ratio stabilizzato aerodinamicamente negli ultimi istanti del rientro.
  • Contaminanti superficiali: presenza di patina biancastra finemente granulare localizzata, attribuita a interazione con il substrato sabbioso carbonatico del litorale.

2) Metodologie analitiche (preliminari)

  • Stereo-microscopia: ricognizione tessiturale di superfici con e senza crosta per valutare grado di fusione, fratturazione e tessitura interna esposta.
  • Micro-Raman (granuli prelevati dall’area priva di crosta): identificazione di fasi silicatate tramite bande caratteristiche; controllo su polvere bianca e sabbia di sito per discriminare contributi esogeni.
  • (Non ancora riportati nell’abstract, ma tipicamente attesi negli step successivi: sezioni sottili, SEM-EDS/WDS su olivina/px/opaques, XRPD, densità apparente, magnetic susceptibility, eventuali microsonda per classificazione fine H/L/LL, e stima del grado petrografico 3–6.)

3) Risultati mineralogici e tessiturali (abstract)

  • Fasi identificate (micro-Raman): olivina (serie fayalite–forsterite), ortopirosseno bronzitico e plagioclasio albitico, triade tipica delle condriti ordinarie.
  • Indizi tessiturali: visibile in affioramento una chondrule barred-olivine (BO) di piccole dimensioni sul lato ablato; tale morfotipo è comune nelle condriti non (o debolmente) equilibrate.
  • Assenza di metallo visibile alla scala ottica sul piccolo affioramento privo di crosta. Nota: questo dato non è diagnostico da solo—l’abbondanza metallica va quantificata su sezione e con tecniche microanalitiche per distinguere H/L/LL.
  • Contesto/contaminazione: la polvere bianca aderente e la sabbia di contesto mostrano segnature Raman di calcite, coerenti con un contributo post-caduta dall’ambiente costiero; non sono fasi intrinseche del meteorite.

4) Interpretazione e stato della classificazione

Le evidenze convergono su una condrite ordinaria (gruppo OC). La mancanza di metalliche visibili a scala millimetrica potrebbe suggerire un basso tenore metallico, ma senza analisi quantitativa è prematuro assegnare un sottogruppo (H, L o LL) o un grado petrografico (3–6). La presenza di una chondrule BO e la crosta di fusione continua sono coerenti con un clasto poco alterato post-caduta e una storia termica modesta a scala di campione, ma ciò va verificato con petrografia in sezione sottile e chimica di fase.

5) Catena del campionamento e buona pratica

Il campionamento separato di pietra e sabbia (doppio sacchetto) ha favorito la tracciabilità del contesto e la distinzione fra segnature endogene (olivina/px/plagioclasio) e contaminanti esogeni (calcite litoranea). È un caso-scuola di documentazione non invasiva e gestione corretta del reperto nelle ore successive alla caduta.

6) Implicazioni e passi successivi

  • Analitica aggiuntiva: sezioni sottili, SEM-EDS/WDS su silicati e opaques, XRPD, misure fisiche (densità, suscettività), per definire gruppo chimico (H/L/LL) e grado petrografico.
  • Iter di riconoscimento: preparazione del dossier per la Meteoritical Society (Meteoritical Bulletin Database) con assegnazione del nome ufficiale e parametrizzazione standard (massa totale recuperata, coordinate, proprietari, istituzioni custodi, aliquote).
  • Contestualizzazione dinamica (eventuale): ricerca di testimonianze strumentali (reti all-sky, bolidi, infrasuoni) per vincolare traiettoria e strewn field; ad oggi non riportate nell’abstract.

Box dati — formato catalografico

Nome provvisorio: Scalea (Cosenza) (in attesa di denominazione ufficiale MBDB)
Data/ora dell’evento: 11 settembre 2024, 12:34 ora locale (CEST)
Località: litorale di Scalea (CS), Calabria, Italia
Coordinate (WGS84): TBD (non divulgate / in definizione per tutela del sito e della privacy)
Tipologia di evento: probabile fall con testimone oculare a breve distanza
Ritrovamento: singolo clasto, documentato in situ; campionamento separato di pietra e sabbia

Dimensioni/masa: ~7 × 4 cm, ~190 g (valori indicati nelle ricostruzioni stampa e coerenti col quadro preliminare)
Macroscopia: crosta di fusione bruno-scura quasi continua; microfessurazione termica; lato con striature parallele e superficie parzialmente riamalgamata (ablazione)
Microscopia ottica (aree senza crosta): tessitura fine con microcristalli verdastri e bianchi; visibile chondrule barred-olivine (BO) di piccole dimensioni
Mineralogia (micro-Raman): olivina (serie Fo–Fa), ortopirosseno bronzitico, plagioclasio albitico
Fasi esogene (micro-Raman): calcite su patina bianca e sabbia di sito → contaminante litoraneo
Classe (preliminare): Condrite ordinaria (OC)
Sottogruppo/Grado petrografico: n.d. (in attesa di petrografia e chimica quantitativa per H/L/LL; grado 3–6 da definire)
Magnetismo/Densità: n.d. (misure non ancora riportate)
Analisi effettuate: stereo-microscopia; micro-Raman su granuli endogeni ed esogeni
Analisi consigliate (next): sezione sottile; SEM-EDS/WDS (silicati/opaques); XRPD; densità apparente; magnetic susceptibility; microsonda per Ni-Fe e classificazione H/L/LL
Custodia/istituzioni: Meteocert – Sistema Museale di Ateneo, Univ. di Firenze (Museo “La Specola”); aliquote e curatele TBD
Testimone/Segnalante: Maurizio Sassone (stabilimento balneare locale)
Stato classificazione: preliminare; abstract presentato a SIMP–SGI 2025; iter di sottomissione al Meteoritical Bulletin atteso

Riferimento tecnico primario:
Moggi Cecchi V., Pratesi G., Cuppone T., Shehaj X. (2025). A new italian meteorite from Scalea, Cosenza: description and preliminary dataAbstract Book SIMP–SGI 2025 (PDF): https://www.socgeol.it/files/download/pubblicazioni/Abstract%20Book/Abstract%20Congresso%20SGI-SIMP%202025-5.pdf

Un ritrovamento raro

In Italia i ritrovamenti di meteoriti sono eventi rari: clima, vegetazione, coltivazioni, urbanizzazione e orografia sfavoriscono la conservazione e l’individuazione dei frammenti. Negli ultimi anni i recuperi più “fortunati” sono stati quelli conseguenti a cadute strumentalmente documentate (come Cavezzo e Matera, grazie alla rete PRISMA), in cui la triangolazione ha ristretto l’area di ricerca. Il caso di Scalea è diverso: è un ritrovamento testimoniato e subito messo al sicuro, poi studiato con metodologie analitiche standard per confermarne la natura. Diverse testate che hanno ripreso la presentazione a Padova ricordano anche che si tratterebbe di circa il 48º meteorite recuperato in Italia in cinque secoli: un dato che rende bene l’idea della rarità di eventi come questo.

Mario Sandri

Sono nato nel 1978 e abito a Novella (TN). Ho conseguito la laurea in Astrofisica e professionalmente parlando sono un docente al Liceo Russell di Cles. Dal 2000 attività di didattica e di divulgazione nel campo dell’astronomia. Sono fondatore di Astronomia Valli del Noce e di Phoenix APS, vice-coordinatore dell'Italian Amateur Radio Astronomy e uno dei tre referenti di CieloBuio per la provincia di Trento, inoltre, sono membro dell'Unione Astrofili Italiani, dell'Associazione Italiana di Fisica, di Astronomers Without Border, dell'International Meteor Organization, dell'European Association for Astronomical Education. Se volete conoscermi un po' meglio visitate il mio sito.