Le Draconidi di ottobre sono anche dette Giacobinidi. Mostrano tassi annuali blandi, acuti se
la cometa d'origine (Giacobini-Zinner) è vicina al perielio. Le meteore sono abbastanza brillanti e persistenti.
Il radiante, forse sdoppiato, risulta osservabile per tutta la notte, la sua altezza sull'orizzonte è
massima (quasi 65°) al termine del crepuscolo serale e via via decresce sino all'alba. La notte dell'8/9 ottobre di maggiore attività quest'anno sarà favorevole all'osservazione, data
la totale assenza del disturbo lunare. |
Poichè la cometa è transitata
vicino al Sole il 10 settembre scorso, è lecito attendersi,
dopo neanche un mese, una apparizione cospicua. Le previsioni
dei più esperti sono però concordi nell'indicare un ritorno
abbastanza nella norma, in quanto la Terra si troverà sì
ad incontrare materiale risalente ai vecchi passaggi della
cometa, ma questo sarà probabilmente materiale molto rarefatto.
L'orbita della Giacobini Zinner ha il nodo discendente
vicino alla Terra e quello ascendente vicino a Giove, che
con la sua forte azione gravitazionale causa un continuo
sparpagliamento dei meteoroidi rilasciati dalla cometa.
Questo è il motivo per cui è difficile e complicato predire
con esattezza il comportamento di questa corrente. Se si
considerano i momenti in cui sono stati registrati aumenti
di frequenza o addirittura outburst negli anni passati e
li si rapportano al 2018, questi vengono a collocarsi nell'intervallo
tra il crepuscolo serale dell'8 ottobre e le 11h del 9 ottobre,
pertanto se ci saranno sbalzi di attività questi dovrebbero
capitare in questo intervallo. Le previsioni indicano tutte
bassi numeri di meteore dell'ordine di 10-50 meteore/h di
ZHR, con gli eventuali aumenti in momenti differenti corrispondenti
a passati transiti al perielio. Se si guardano
le circostanze con un'altra ottica, considerando che la
Terra sarà al nodo dopo la cometa e a 0.017 UA di separazione
tra le orbite, dal grafico sotto
tratto da Astronomia UAI n.5 (1998) [1] si nota che quest'anno avremo una situazione
a metà strada tra quelle capitate nel 1933 e 1946, quando
si verificarono brevi tempeste di meteore, e quella del
1985 che fece registare ZHR di 600 meteore/h in Giappone.
Il prossimo 8/9 ottobre incontreremo pertanto una regione
di spazio del tutto sconosciuta, che potrebbe anche riservarci
delle sorprese.
|