Il 23 aprile 2019, una brillante meteora ha illuminato il cielo della Costa Rica, preludio alla caduta della meteorite di Aguas Zarcas, una condrite carbonacea CM2 del peso complessivo di circa 30 kg. Uno studio guidato dal SETI Institute ha ricostruito in dettaglio la traiettoria, velocità, massa e orbita del meteoroide analizzando numerosi filmati amatoriali e di sicurezza, utilizzando tecniche di triangolazione, calibrazione astrometrica e software astronomici come Stellarium.
Le analisi hanno rivelato che il corpo celeste, con un diametro di circa 60 cm e una massa iniziale di 250 kg, ha viaggiato su un’orbita a bassa inclinazione provenendo dalla fascia principale degli asteroidi, probabilmente dalla famiglia Themis, dalla quale si sarebbe staccato circa due milioni di anni fa. Durante l’ingresso atmosferico, il meteoroide ha raggiunto una velocità di 14 km/s, frammentandosi tra i 32 e i 25 km di altitudine, producendo un bagliore rilevato anche da satelliti in orbita.
Grazie alla resistenza strutturale del corpo e alla particolare traiettoria, molti frammenti sono sopravvissuti all’impatto con l’atmosfera, rendendo Aguas Zarcas uno degli esemplari più significativi dopo la meteorite di Murchison.
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